Il Gruppo Caronte & Tourist ha approvato la Carriera Alias, il protocollo che tutelerà i
dipendenti transgender o cha hanno avviato un percorso di varianza di genere e che permetterà loro di essere
riconosciuti e nominati nell’ambito lavorativo con il nome d’elezione – un alias, appunto – coerente con l’identità di
genere espressa.
La Carriera Alias nasce per promuovere il benessere psicologico e garantire la riservatezza dei dipendenti,
specialmente nelle situazioni in cui l’identità di genere non corrisponda ancora con quella anagrafica. Questo
protocollo – in assenza di una specifica legislazione in Italia – identifica le procedure attivate negli anni da moltissime
scuole e università italiane e, più di recente, recepite da alcuni contratti statali e privati.
“L'approvazione del regolamento rappresenta un impegno di civiltà e un'opportunità significativa di crescita culturale
per la nostra comunità lavorativa. Attraverso l’identità alias, chi non si riconosce nel suo genere di nascita, esprime
la libertà e il diritto ad essere riconosciuto attraverso un nome alternativo. Lo scopo principale è eliminare i disagi e
le sofferenze che potrebbero derivare da una mancanza di riconoscimento oltre che un’importante azione di schermo
a ogni forma di bullismo e discriminazione sul luogo di lavoro” – ha detto Tiziano Minuti, HR manager e responsabile
della comunicazione del Gruppo C&T.
La carriera alias si affianca a quella anagrafica (giuridicamente necessaria per la regolare la gestione del rapporto di
lavoro) e ha valore nel circuito interno delle attività dell’azienda e delle relazioni lavorative. Per fare un esempio,
l’alias potrà essere utilizzato nell’indirizzo di posta elettronica, nel cartellino di riconoscimento, nelle eventuali tabelle
di turno orari, nelle targhette delle stanze d’ufficio, nelle divise e così via.
La nuova carriera, dunque, potrà essere attivata in maniera riservata e non sarà richiesta alcuna certificazione medica
o legale; i collaboratori potranno sospenderla quando vorranno e inoltre avvalersi, in ogni fase, del supporto
dell’ufficio del personale e della Consigliera di fiducia del Gruppo.
In concomitanza – fa sapere l’azienda – saranno attivi anche i servizi igienici "gender neutral", che contribuiranno a un
ambiente di lavoro ancora più accogliente e rispettoso.
“Il tema è assai delicato e sensibile. Ci sembrava per questo doveroso oltre che opportuno prepararci ad accogliere
un’eventuale futura istanza da parte dei nostri dipendenti. Il nome è un diritto costituzionale così come quello
all’autodeterminazione e alla riservatezza. Sono diritti che vanno riconosciuti, rispettati e tutelati ancor prima che il
cambiamento di genere sia ufficializzato su una carta d’identità” – ha concluso Minuti.
Nello shipping, se si parla di politiche per favorire l’inclusione e le pari opportunità, il Gruppo C&T ha fatto spesso da
apripista. C&T è stata la prima società di navigazione ad aver ottenuto la certificazione ISO 30415 ed è adesso la prima
a prevedere una Carriera Alias per il personale di terra e di bordo.